MAURO GROSSI SEXTET
“EDEN”
Debutto nazionale

Nico Gori Mauro Grossi Andrea Dulbecco
Nico Gori (clarinetti e sassofoni) Mauro Grossi (pianoforte, composizione e arrangiamento) Andrea Dulbecco (vibrafono)
Ares Tavolazzi Walter Paoli Claudia Tellini
Ares Tavolazzi (contrabbasso) Walter Paoli (batteria e percussioni) Claudia Tellini (voce)

Nature Boy - La storia di Eden Ahbez e della sua canzone capolavoro.

" La cosa più grande che mai imparerai è amare ed essere amato, solo amare ed essere amato ".

Così recita l'ultimo verso di una delle canzoni più popolari di ogni tempo nella versione originale, non rimaneggiata dall'industria musicale. Amare ed essere amati, non è solo un verso è un manifesto filosofico, una visione spirituale tanto importante che diverrà la base ideologica per una intera generazione, quella del '68 e l'ispirazione del modo di vivere del movimento pacifista Hippy. Ma non siamo nel 1968 bensì nel 1948, all'indomani della più disastrosa guerra di ogni tempo.

Eden Ahbez al secolo Alexander Aberle, nato il 15 Aprile 1908, a Brooklyn, New York, cresciuto in un orfanotrofio, vissuto come uno yogi, accampato con la moglie sotto la seconda "L" della grande scritta che campeggia prossima alla sommità della collina di Hollywood e che si vanta di essere sopravvissuto con un bilancio familiare di 3 dollari la settimana. Vegetariano, innamorato della natura, aveva attraversato a corsa 8 volte gli stati uniti. Questo aspetto ha ispirato il film "Forrest Gump" e le sembianze del personaggio. Un Hippy ante litteram, negli anni '40 portava capelli e barba lunghi e indossava casacche che lo facevano assomigliare a certe immagini del Cristo (e al look Hippy). Lui che era nato ebreo, a cui Cristo piaceva così come pure piacevano le molte forme di misticismo orientale che praticava. Di tutto ciò ha lasciato nei suoi pochissimi scritti delle meditazioni su religioni e spiritualità di una toccante profondità. Emerse all'attenzione del pubblico nel 1948 quando Nat King Cole registra la sua canzone "Nature Boy" consegnata come una pergamena arrotolata al suo manager poco tempo prima. Cole riconosce tra le righe di questo brano una melodia Yiddish dal probabile titolo "Schwieg Mein Hertz" e siccome stava cercando da tempo di mettere in repertorio un brano ebraico, lo registrò e si occupò anche del suo deposito legale. Scoprì a quel punto che Ahbez aveva diviso con una mezza dozzina di persone i suoi diritti sulla pubblicazione (forse in cambio di derrate alimentari e prestazioni mediche), così dovette darsi da fare per recuperarli. In seguito quando il brano era già diventato un hit, Cole dovette anche difenderlo nella causa per frode intentata dall'editore del brano Yiddish.
Ma il processo fu vinto e Nature Boy definitivamente legittimata.

Il brano partito come "lato B" dopo una grande spontanea diffusione radiofonica, divenne "lato A" e conquistò il 1°posto nella hit-parade americana vendendo milioni di copie ed ebbe da subito e per decenni una quantità di cover tra la quali Frank Sinatra, Dick Haymes, Sarah Vaughan, John Coltrane, Miles Davis, Grace Slick, Linda Ronstadt, David Bowie, Sting. Eden Ahbez nonostante la ricchezza e la fama, continuò fino alla morte, avvenuta il 4 Marzo 1995 a Los Angeles all'età di 87 anni, a vivere semplicemente come aveva sempre fatto senza farsi sedurre dalle lusinghe del successo, rimanendo sempre il "Nature Boy" che aveva scelto di essere.

Per quanto riguarda il mio progetto sarebbero molte le cose da dire per cui cercherò di sintetizzarle. Sono stato colpito da Nature Boy fin da piccolo perché l'ho sentita cantare molte volte da mia madre mentre sbrigava le faccende di casa con il testo in italiano "ricordati, ragazzo mio ricordati..." e già a quei tempi, molto prima di iniziare gli studi musicali, il suo ascolto mi affascinava e provocava in me una strana malinconia. Negli anni, ciclicamente e per motivi diversi, mi è capitato di riavvicinarla ed ogni volta ho sentito quanto profondamente facesse parte di me. Quando sono stato in grado, l'ho analizzata ed ho scoperto che si trattava anche di una composizione straordinaria per qualità e per le caratteristiche strutturali sorprendentemente solide ed intelligenti. Come nelle più grandi composizioni al suo interno vivono in armonia un senso popolare, un grande valore strutturale e un alto livello poetico. Così ho cominciato a suonarla e a improvvisarci senza mai stancarmi e a stupirmi delle cose che ci si potevano fare. Ed ecco fioccare arrangiamenti, variazioni rigorose o libere o perfino spregiudicate, brani originali basati su frammenti o su altri costituenti.
Da qui l'idea veramente originale di costruire un progetto, monotematico e multistilistico, ossia interamente basato su un unico tema e i suoi molti derivati, in grado di approfondire le innumerevoli implicazioni e di restituirne il respiro universale del contenuto: "amare ed essere amato" in forma di tema con variazioni sempre più evolute man mano che il repertorio si dispiega. Non a caso un “viaggio” intorno e dentro al mondo contenuto in questa canzone.
Conquistare una forma ampia, terreno difficoltoso per la musica Jazz, a partire da piccoli materiali. Per ottenere il massimo del risultato ho riunito un gruppo di grandi musicisti, rappresentanti il meglio offerto dal panorama nazionale.
Il progetto sta per divenire CD per la prestigiosa etichetta milanese ABEAT arricchito da un’orchestra d’archi e da un gruppo cameristico.

 

 

Serate

Locandina MassarosaJazzFest

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